disegno umoristico


Sherlock Holmes smise di suonare il violino...

Sherlock Holmes smise di suonare il violino, rimase qualche attimo pensieroso, poi, rivolto al dottor Watson che sedeva sulla poltrona di fronte alla sua, disse:
«Vi ho mai parlato della vicenda di Phil Lassiter?».
Watson trasse un sospiro di sollievo, perché non ne poteva più dei quotidiani esercizi musicali dell’amico, poi rispose:
«Mi sembra proprio di no, Holmes».
«Allora ascoltate, perché è una faccenda piuttosto interessante. Lassiter aveva tre grandi passioni: il gioco degli scacchi, il tennis e il tiro con l’arco. Si riteneva un fuoriclasse in ognuna di queste specialità e non mancava di vantarsene a ogni occasione. Una sera, al pub del villaggio in cui abitava, probabilmente dopo avere bevuto una birra di troppo, arrivò ad affermare che in tutto il Paese non esisteva nessuno in grado di batterlo. A quel punto il conte Rawlings, seduto a un tavolo vicino e stanco di tante vanterie, sbottò: “Dunque, caro Lassiter, voi vi sentireste in grado di affrontare i campioni di Inghilterra di scacchi, tennis e tiro con l’arco e di vincere le tre sfide?”. Lassiter ebbe un attimo di esitazione, perché si era reso conto di averla sparata grossa, ma l’orgoglio gli impedì di fare marcia indietro e annuì. Accettò addirittura di scommettere mille sterline contro Rawlings. Forse pensava che non si sarebbe mai arrivati alla prova dei fatti, ma il conte era un uomo ricco e influente e cocciutamente determinato. Così, in breve tempo, grazie alle sue conoscenze altolocate e, soprattutto, a un notevole esborso economico, riuscì a convincere i campioni d’Inghilterra delle tre specialità a venire nel suo villaggio per misurarsi con Lassiter. Come convenuto con quest’ultimo, i tre incontri furono fissati per la stessa data, nel campo del locale club sportivo. Il giorno fatidico, alle nove di mattina, davanti a una gran folla convenuta da tutta la contea e anche da fuori e alla presenza degli inviati di numerosi giornali, debitamente informati da Rawlings, i tre campioni si presentarono insieme a Lassiter; questi era visibilmente teso e preoccupato, soprattutto per la faccenda delle mille sterline, una somma che mai sarebbe riuscito a pagare... Povero Lassiter!».
«Poveretto davvero – commentò Watson, – però in fondo la batosta se l’era cercata lui, con la sua vanagloria!».
«Quale batosta, Watson? – ribatté Holmes – Lassiter vinse tutte e tre le prove».
«Ma... Com’è possibile? Allora era veramente un supercampione?».
«Diciamo che nelle tre discipline ci sapeva fare più o meno quanto me la cavo io con il violino» precisò Holmes.
“Allora era proprio malmesso!” pensò Watson, ma si limitò a dire:
«Forse si accordò con i tre campioni perché si lasciassero battere?».
«No, no: anzi, loro ce la misero tutta».
«Non capisco proprio... Come fece, dunque?».
«È elementare, Watson – disse Holmes. – Il fatto è che...».

In quale modo Lassiter riuscì a sconfiggere i tre campioni?

SOLUZIONE

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