disegno umoristico


Fu l’inseguimento più clamoroso...

Fu l’inseguimento più clamoroso in tutta la storia del crimine degli Stati Uniti e dintorni. Black Nerone, che poteva vantare un curriculum di quarantanove rapine in banca, ventitré estorsioni, novantotto furti con scasso, grazie al quale aveva raggiunto la posizione di pericolo pubblico numero due (il numero uno lo aveva superato di appena uno scippo), dopo la cinquantesima rapina, mentre usciva dalla Nababb’s Bank con un sacco straripante di banconote, venne intercettato da una macchina della polizia. Alla guida, per sventura di Black, si trovava l’insuperabile tenente Limerick. Nerone si lanciò in un sottopasso della metropolitana, perse tempo nella colluttazione con una vecchietta alla quale dopo una dura lotta riuscì a strappare di mano il biglietto e balzò sul primo convoglio in arrivo. Scese alla terza stazione, uscì in superficie e rubò una motocicletta, con cui riuscì a raggiungere la stazione ferroviaria. Quindi prese il treno, cambiò scompartimento per via di un noiosissimo rappresentante di elettrodomestici, saltò dal finestrino su di un carro di fieno trainato da due cavalli e da questo, dopo una trentina di chilometri percorsi al galoppo, trasbordò sul pullman di una scolaresca in gita riuscendo, con sollievo degli insegnanti, a placare una turba di ragazzini che smisero di far fracasso per ascoltare estasiati il racconto delle sue imprese criminali più interessanti. Arrivato alle Montagne Rocciose lasciò la simpatica comitiva e prese la funivia...
“E Limerick?” direte voi. Beh, l’impareggiabile tenente non perse mai di vista il malvivente tallonandolo sempre a bordo della sua auto. E se vi sembra poco credibile che una macchina possa inseguire un treno della metropolitana e una funivia, allora andate a farvela raccontare da un altro. Dunque, Limerick non perse mai contatto con Black Nerone, finché, dopo qualche centinaio di chilometri, rimase senza benzina. Il bandito, che in quel momento viaggiava a bordo di un taxi (senza problemi di tassametro data la somma di cui disponeva) si dileguò in una nuvola di polvere sulla strada per la California. Limerick non si scompose, si avviò a piedi al più vicino aeroporto e prese un biglietto per l’Italia. Il giorno seguente era seduto a un bar nei pressi del Colosseo, quand’ecco fermarsi a pochi metri un taxi impolverato. La portiera si aprì e scese Black Nerone. Giusto in tempo per essere acchiappato.
«Ma tenente, come diavolo ha fatto a sapere che sarei arrivato qui, accidenti?» chiese lo sbalordito criminale.
«Semplicissimo - ribatté Limerick. - Infatti è arcinoto che... “tutte le strade portano a Roma”. Non potevi che finire qui, bello mio».
Poi Limerick ammanettò Nerone e gli sequestrò i dieci dollari rimasti dalla refurtiva (il resto il bandito lo aveva speso tutto per pagare il taxi).

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